La Lessinia è la zona geografica appartenente alle Prealpi Venete estesa per la gran parte del suo territorio all’interno della provincia di Verona. Situata appena sopra la celebre Valpolicella, per la sua vicinanza è definita la montagna dei veronesi. Ed è proprio qui che, più di 60 milioni di anni fa, si sono formati i 72 strati di roccia sedimentaria che oggi chiamiamo Pietra di Prun o Pietra della Lessinia
Materiale duttile e anche relativamente facile da cavare, con esso si sono edificati tutti i paesi della Lessinia e anche la città di Verona.
Dalle prime cave di Prun, piccolo paese nella parte nord del comune di Negrar, l’estrazione si è poi concentrata nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo dove si trovano le cave a cielo aperto con la migliore qualità di pietra. Qui si sono sviluppate le maggiori aziende che lavorano oggi la pietra nel distretto artigianale di Croce dello Schioppo.
L’estrazione della Pietra consiste nell’esposizione a giorno delle bancate produttive, ricavando direttamente in sito le lastre di pietra nelle dimensioni volute (dimensioni standard 210×210 cm). Stabilita quindi la geometria orizzontale desiderata, si effettuano dei tagli ortogonali al piano della cava riquadrando così le lastre. L’estrazione vera e propria si effettua per mezzo di un martello idraulico che fa leva sullo strato argilloso e separa gli strati di pietra come fossero delle “sfoglie”. Le lastre ricavate sono caratterizzate da superfici a spacco cava, rugose così come si presentano naturalmente e sono pronte per essere trasportate negli impianti di lavorazione.
Il processo estrattivo avviene mediante lo sbancamento e la successiva coltivazione di aree di cava di notevoli dimensioni per poter così garantire la massima omogeneità del materiale.
L’abilità estrattiva consiste nel ricavare la maggior consistenza di materiale, evitando le naturali rotture e imperfezioni della bancata di cava, che renderebbero praticamente inutilizzabili le lastre ricavate.
La colorazione della Pietra di Verona più nota, varia dal bianco (più raro), al rosa.
I suoi usi oggi spaziano dalle pavimentazioni e rivestimenti sia interni che esterni, alle finiture e elementi di arredo.
L’esperienza accumulata negli anni permette ai cavatori più esperti di abbinare ad ogni singolo strato una particolare lavorazione e uso.
Storia, calore e accoglienza sono le caratteristiche uniche che questa pietra naturale sa offrire.
Per vedere cosa si può realizzare con la nostra Pietra visita la sezione dei prodotti.
Le peculiarità della Pietra della Lessinia esigono, da parte dell’azienda, una scelta accurata dei metodi di lavorazione e degli strati da utilizzare.
Prima di iniziare a progettare qualsiasi tipo di lavorazione, infatti, risulta fondamentale la scelta
La volontà di proporre un prodotto di qualità, che possa soddisfare appieno le esigenze e i desideri dei clienti, ha portato l’azienda a scegliere di lavorare solo gli strati migliori e con gli spessori più adatti.
Una scelta difficile, connessa ad un aumento dei costi di produzione e tuttavia effettuata e sostenuta con la convinzione che eseguire un lavoro a regola d’arte sia preferibile all’operare solo secondo ragioni di economicità.
La possibilità di seguire l’intero processo di produzione, dall’estrazione del materiale fino alla consegna, facilita la scelta delle migliori soluzioni sia nei progetti più piccoli, che nelle grandi opere.
E’ poi compito del cliente una scelta accurata dell’azienda a cui affidarsi.
Per questi motivi invitiamo i clienti a contattarci già a partire dalle prime fasi di ideazione/progettazione, per ottenere una consulenza il più possibile precisa e personalizzata.
I principali tipi di lavorazione che si possono effettuare sulla Pietra veronese sono:
Esiste anche l’acidatura della pietra, ma è una lavorazione che però come azienda preferiamo non fare. Pensiamo che si possa ottenere praticamente lo stesso effetto con le lavorazioni meccaniche, che sono più rispettose dell’ambiente.
La pietra a spacco cava è quella naturale che esce dalla cava. Ha il classico aspetto rugoso ed irregolare. La pietra non subisce quindi nessun tipo di lavorazione, oltre al taglio.
La pietra spazzolata presenta una superficie ondulata con effetto a “buccia d’arancia”, in cui risulta molto esaltata la naturale venatura delal Pietra
La pietra bocciardata presenta una superficie corrugata con una serie di puntini molto ravvicinati, risultato di una scalfitura superficiale. La qualità della Pietra per questa lavorazione deve essere molto alta.
La pietra rullata presenta una graffiatura superficiale irregolare. Può essere realizzata sia su piano a taglio sega (regolare) o sul grezzo (irregolare)
La pietra rigata presenta una graffiatura superficiale regolare, consistente in piccole righe parallele disposte nel verso della “venatura”.
La pietra anticata presenta una superficie invecchiata o consumata. Questa anticatura potrebbe essere ottenuta con l’uso di acidi, ma la nostra azienda preferisce utilizzare un misto di lavorazioni meccaniche.
La Pietra sabbiata presenta una superficie ruvida e opaca. Tale lavorazione si ottiene mediante l’abrasione ad alta pressione di un getto di sabbia. Il risultato finale dipende quindi dalla pressione e dimensione della sabbia utilizzati.
La pietra levigata subisce una lavorazione che elimina le irregolarità superficiali e rende la pietra liscia, con effetto un po’ opaco.
La pietra lucidata subisce una lavorazione meccanica che la rende liscia e brillante. Questa lavorazione esalta la naturale venatura della Pietra.
La pietra burattata ha l’aspetto della “pietra di fiume”. Presenta quindi una superficie liscia, ma anche gli angoli e i bordi si presentano arrotondati e irregolari come se fossero stati erosi.
Per noi non tutte le finiture sono adatte per ogni tipo di lavoro. Alcune, infatti, sono più invasive di altre. Motivo per il quale alcune lavorazioni possono essere eseguite soltanto sugli strati migliori e più “sani” della Pietra di Prun (o della Lessinia).
In fase di progettazione, quindi, vi sapremo consigliare cosa può essere meglio per le vostre realizzazioni.
In quali formati trovo la Pietra Lessinia o di Prun?
Per quanto riguarda le pavimentazioni i formati standard sono 50×50 cm e 50×100 cm. Altri formati vicini allo standard sono 40×40 cm e 30×30 cm.
Gli spessori standard in questi casi sono i 3 o i 2 cm.
Per i rivestimenti esterni a spacco naturale i formati sempre in pronta consegna sono 25×50 cm e 20×50 (spessori variabili).
Per battiscopa e zoccolini le altezze standard sono 15 cm e 20 cm “a correre”.
Formati minori sono sempre possibili, con un piccolo aumento di prezzo.
Formati maggiori fino ai 60 cm sono possibili, con un aumento più marcato del prezzo. Per i formati maggiori oltre i 60 cm e spessori oltre i 4 cm forniamo un preventivo personalizzato.
Immagine simbolo della Pietra della Lessinia o Pietra di Prun è sicuramente la lastra a spacco naturale come esce dalla cava. La sua superficie ondulata e irregolare, derivante dal distacco dagli altri strati di cava, magari accompagnata dalla presenza di ammoniti, la rende immediatamente riconoscibile.
La Pietra a spacco naturale è stata sempre molto utilizzata nell’architettura della Lessinia e anche in tutta la provincia di Verona. Il suo uso, quasi esclusivamente esterno, si riferisce ai tetti in Pietra, alle pavimentazioni, alle recinzioni, e ad alcuni tipici muretti a secco.
Negli ultimi anni si è sperimentato, con successo, l’uso della Pietra a spacco naturale anche nell’interior design. Una strada sempre più battuta per creare ambienti particolari e unici.
La Pietra di Prun si può trovare nelle colorazioni che vanno dal rosa al bianco.
La Pietra Lessinia bianca si trova in circa 12 dei 72 strati di cui è composta una cava di Pietra di Prun. Questa sua “scarsità” determina la maggior ricerca che avviene per la Pietra bianca di Verona.
Non sempre è reperibile sul mercato, perché il suo approvvigionamento dipende dallo stato di avanzamento della bancata di cava. Proprio per questo è fondamentale una buona gestione del magazzino, per poter soddisfare con puntualità le richieste dei clienti.
La Pietra bianca, è mediamente più compatta rispetto alla Pietra rosa. Proprio per questo la Pietra bianca è scelta nelle lavorazioni più difficili e in quelle dove il materiale è più sottoposto a sollecitazioni meccaniche. Ma la Pietra bianca è utilizzata praticamente in qualsiasi tipo di lavorazione.
D’altro canto però, per i motivi sopra esposti, la Pietra bianca della Lessinia ha un prezzo maggiore rispetto a quella rosa.
La Pietra di Prun si può trovare nelle colorazioni che vanno dal rosa al bianco.
La Pietra Lessinia rosa si trova in circa 60 dei 72 strati di cui è composta una cava di Pietra di Prun.
L’intensità della colorazione rosa, varia da cava a cava e anche da strato a strato. Per le pavimentazioni di grandi superfici è necessaria quindi un’accurata e preventiva selezione delle lastre. Queste vengono quindi messe a magazzino, ordinandole per caratteristiche, spessore e omogeneità di colore.
La Pietra rosa, è mediamente più malleabile rispetto alla Pietra bianca. Proprio per questo la Pietra rosa è più usata negli ambienti interni o nei manufatti artistici. La Pietra rosa negli ultimi anni sta, infatti, ottenendo un crescente riscontro, per l’uso nell’interior design.
Il prezzo della Pietra della Lessinia (o di Prun) rosa è molto concorrenziale perché è più largamente presente nella stratigrafia di cava.
Le pavimentazioni esterne si possono posare sia su colla che a fresco. È fondamentale però che la pavimentazione venga posata con fughe da minimo 5 mm. E altresì che le stesse vengano sigillate in modo da evitare infiltrazioni d’acqua.
Quando si posa a fresco, si consiglia di impermeabilizzare il piano inferiore con un velo di colla, per evitare eventuali risalite dei componenti del sottofondo.
La scelta di posatori esperti in posa di Pietra di Prun è importante per la realizzazione di un buon lavoro.
Chiamaci e ti metteremo in contatto con i nostri posatori di fiducia.
La manutenzione e pulizia della Pietra è fondamentale per preservarne la sua bellezza ed integrità negli anni.
Nel tempo, infatti, soprattutto per le pietre posate in esterno, possono sorgere delle problematiche dovute al deposito di smog o all’insorgere di muffe, licheni o alghe.
Questi antiestetismi che rendono la Pietra sporca o nera ledendo superficialmente le pavimentazioni o i manufatti in Pietra, sono prevenibili con una pulizia annuale.
Questo sporco, nella maggior parte dei casi, si può pulire semplicemente con acqua, scopa e un detergente neutro o candeggina.
Per i casi un po’ più complessi si dovrà invece ricorrere all’uso di una idropulitrice.
Per un approfondimento su come pulire pavimenti in pietra da muffa e licheni visita la sezione News, dove troverai le istruzioni per rimuovere la muffa da una pietra sporca o nera.
Il prezzo della Pietra della Lessinia (o di Prun) solitamente si calcola al mq e può variare dai 20€ ai 300€.
Il costo dipende dal tipo di prodotto, dallo spessore e dal tipo di lavorazione.
Nelle pavimentazioni e rivestimenti standard i prezzi possono essere molto vantaggiosi e più economici rispetto anche ad altri materiali quali porfido e ceramica di media fascia. Solitamente si parte dai 20-25€ per la Pietra a spacco naturale, per arrivare ai 70-90€ per le lavorazioni più elaborate.
Le realizzazioni fuori standard invece comportano un aumento del prezzo che va dal 30% fino anche al 70% del prezzo di riferimento, in base alla realizzazione da fare e la quantità.
Per i “lavorati” quali contorni porte e finestre, camini, scale e le realizzazioni su misura in genere,il prezzo viene calcolato in base alle richieste.
Anche la colorazione influisce sui costi: infatti i prezzi della pietra bianca sono mediamente più alti di quelli della pietra rosa. Questo dipende dal fatto che la Pietra bianca si trova in solo il 15% degli strati di una cava, ed è quindi materiale meno facilmente reperibile.
Tutti i prezzi indicati si intendono franco fabbrica ed IVA esclusa.
La nostra azienda può provvedere anche al trasporto e alla posa tramite professionisti di fiducia. Prezzi su richiesta.
L’attività estrattiva concernente la Pietra di Prun si è sviluppata nel passato nell’area dell’attuale insediamento urbanizzato di Prun, nel Comune di Negrar, da cui originariamente ha preso il nome.
A causa del considerevole quantitativo di materiale di copertura non commerciabile normalmente sovrapposto alla bancata produttiva, nei tempi passati le cave venivano sviluppate in galleria, realizzando un’estrazione ordinata per camere e pilastri.
Quando la principale fonte di energia nelle lavorazioni era costituita dall’uomo, una eventuale rimozione della roccia dì copertura avrebbe richiesto l’asportazione a braccia di volumi relativamente ingenti. Il dispendio di energie non avrebbe quindi giustificato i possibili guadagni ottenibili con una pietra di costruzione in paragone a quelli ricavati dai materiali pregiati.
Accanto agli inconvenienti derivanti da tale tipo di estrazione, legati alla necessità di garantire l’assetto statico dell’ammasso roccioso, fornire una sufficiente illuminazione, approvvigionare un adeguato ricambio d’aria, etc., è comunque da rilevare un aspetto particolarmente favorevole nel contesto specifico, consistente nella protezione dagli agenti atmosferici, che nella zona si manifestano con una precoce e persistente stagione invernale, con temperature che scendono frequentemente sotto lo zero.
Dalla conformazione degli scavi in sotterraneo è comunque riconoscibile una impostazione ordinata e ben organizzata delle lavorazioni, verosimilmente originata da una tradizione del mestiere di antiche origini, tramandata di generazione in generazione.
Lo sfruttamento dei materiali lapidei nel territorio della Lessinia veronese, con la produzione tipica della Pietra di Prun risale con certezza a prima dell’età del bronzo.
Secondo alcuni studiosi, l’estrazione della Pietra di Prun, a causa delle sue particolari caratteristiche, iniziò prima di quella delle altre rocce calcaree intorno all’età del ferro ed ebbe una larghissima diffusione nella costruzione dei villaggi fortificati sulle alture e nella costruzione delle case di tipo “retico”.
Nell’abitato del V secolo a.C. sul Monte Loffa (Sant’Anna d’Alfaedo-Verona), la Pietra di Prun è stata impiegata sia nel rivestimento delle pareti delle abitazioni seminterrate che nella realizzazione di una serie di terrazzi lastricati, comunicanti per mezzo di scale.
Nel villaggio protostorico di Archi di Castelrotto (San Pietro in Cariano-Verona), è stata portata alla luce una casa seminterrata che aveva il tetto in lastre, come le attuali abitazioni.
Con l’età romana (I secolo a.C. – IV secolo d.C.) si passò allo sfruttamento intensivo delle cave di altri materiali della Valpolicella, i cui prodotti ebbero, a quel tempo, una diffusione così estesa da offuscare, sul piano commerciale, la produzione della Pietra di Prun.
Tale sfruttamento, protrattosi pressocché ininterrottamente fino all’età moderna, ha cancellato le testimonianze più remote, limitando finemente la possibilità di individuare i più antichi luoghi di estrazione.
Nel Trecento, con l’intensificarsi dei traffici e commerci, il mercato della Pietra di Prun conobbe una forte crescita. Tra il Quattrocento e Cinquecento, Negrar, fiorente centro di scambi in strettissimo rapporto con Verona, venne sviluppandosi anche come mercato del lastrame, sia pure in posizione subordinata rispetto a Sant’Ambrogio, centro nevralgico della Valpolicella.
Nel centro storico di Verona si rinvengono tuttora numerose costruzioni in cui è riconoscibile un utilizzo diffuso di Pietra della Lessinia in lastre di varie dimensioni; la pavimentazione di Piazza delle Erbe ne è un tipico esempio.
La caratteristica peculiare della Pietra di Prun, o meglio delle cave di tale materiale, consiste nel fatto che le bancate utili, da cui si estrae la pietra in lastre, sono formate da una serie di livelli sovrapposti. Gli strati hanno caratteristiche simili o talvolta praticamente identiche in siti diversi del bacino estrattivo, e sono intervallati da un sottile strato di materiale argilloso di colore rossiccio.
Tali livelli argillosi costituiscono superfici di discontinuità nell’ammasso roccioso, che consentono in generale una relativamente agevole separazione dei diversi strati con modeste sollecitazioni meccaniche.
Talvolta i livelli argillosi di separazione presentano delle lacune locali che determinano una imperfetta separazione di uno strato dal sottostante, con la conseguenza che il distacco si presenta incerto e difficoltoso, nonché accompagnato da frequenti rotture delle lastre.
Tali caratteri sembrano abbastanza ripetuti nell’intero bacino, tanto che la caratterizzazione sedimentologica da cui si origina il fenomeno ha avuto riscontro diretto nella denominazione locale del prodotto commerciale.
Molto spesso si rinvengono, all’interno degli strati, numerosi resti di organismi fossilizzati di specie animali risalenti ad ere diverse, tanto da fornire l’opportunità di costruire un locale museo in Sant’Anna d’Alfaedo, in cui sono raccolti magnifici esemplari di varie specie (squali, tartarughe, ammoniti, etc.).
Negli ultimi anni, grazie anche alla rapidissima evoluzione dei mezzi d’opera, si è estesa considerevolmente la coltivazione delle cave a cielo aperto.
Gli strati commercialmente utili della Pietra vengono pertanto esposti a cielo aperto, previa la rimozione del cosiddetto “cappellaccio”, che rappresenta la bancata di roccia interposta tra la superficie del terreno e la sommità dai strati utili.
A partire dagli anni Settanta, la Pietra di Prun ha vissuto un notevole sviluppo commerciale. Si è assistito alla nascita di numerose aziende, che si sono concentrate soprattutto nella zona artigianale di Croce dello Schioppo (Sant’Anna d’Alfaedo e Negrar). L’area di escavazione principale è diventata quella del Monte Loffa a Sant’Anna d’Alfaedo e alcuni bacini bacini limitrofi.
Da qui l’esigenza di dare un nome che, nel rispetto storico dell’origine, rappresentasse commercialmente un territorio ben più ampio.
La Pietra della Lessinia trova oggi un ampio utilizzo nell’industria delle costruzioni, sia nella propria conformazione naturale, sia nelle diverse configurazioni finali conseguenti alle diverse fasi di lavorazione e finitura superficiali.
A partire dalla pietra grezza appena spazzolata, che trova la sua collocazione naturale nelle strutture civili di carattere rustico, sia interne che esterne, i vari livelli di finitura consentono un ampio utilizzo della pietra anche in contesti architettonici di estrazioni più sofisticata e rifinita.
Negli ultimi anni, grazie anche ai notevoli progressi tecnologici avvenuti nel settore, la Pietra è stata utilizzata in interventi architettonici di notevole pregio.
La Pietra della Lessinia ha oggi i propri protocolli di qualità e le aziende sono consorziate nel Consorzio Tutela Pietra della Lessinia.